Amici del Timone n°86 del 29 settembre 2024

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LA NUOVA ACQUASANTIERA
Un pezzo di storia restaurato: fu realizzata nel 1693
di 10 settembre

Una giornata di grande gioia ha segnato la comunità di Staggia, con la benedizione di una splendida acquasantiera in marmo, collocata la settimana scorsa in chiesa.
La "nuova" acquasantiera, se così la si può chiamare nonostante la sua veneranda età, è stata infatti realizzata nel 1693, un'epoca in cui l'arte sacra rappresentava non solo un'espressione di fede, ma anche una testimonianza del profondo legame tra la comunità e la propria chiesa. Intagliata in pregiato marmo grigio, la sua forma elegante e classica, ornata con dettagli finemente scolpiti, racconta la maestria degli artisti dell'epoca. Dopo molti anni è finalmente tornata alla sua destinazione originaria: un luogo di culto, dove può nuovamente adempiere alla sua funzione.
La cerimonia di benedizione si è svolta domenica scorsa alla presenza di numerosi fedeli. Durante la messa, è stata ricordata l'importanza dell'acqua santa con cui siamo stati battezzati e quindi siamo entrati a far parte della Chiesa. Ecco perché il segno di croce con l'acqua santa quando entriamo in chiesa (non quando si esce) ricorda come siamo entrati nella Chiesa: con il battesimo.
La presenza di quest'acquasantiera antica rappresenta anche un segno di rinascita per la parrocchia di Staggia. Negli ultimi anni sono state fatti notevoli miglioramenti nella nostra parrocchia culminati con il restauro della chiesa, dell'affresco del Trecento della Madonna e del poderoso organo. L'obiettivo è quello di preservare l'eredità storica locale e renderla fruibile anche alle future generazioni.
L'acquasantiera è stata collocata vicino all'entrata principale della chiesa, dove ogni fedele potrà, come da tradizione, immergere la mano e fare il segno della croce.
Non è chiaro quale sia stata la storia completa di questa acquasantiera nel corso dei secoli. Potrebbe essere stata commissionata da una famiglia nobile della zona, desiderosa di lasciare un segno tangibile della propria fede, oppure è stata realizzata con le offerte dei fedeli. Quello che è certo è la sua lavorazione in marmo, esempio eccellente dello stile che caratterizzava l'arte sacra del tardo Seicento, con linee morbide e solenni.
Il segno della croce con l'acqua santa non è solo un atto di devozione personale, ma un sacramentale, cioè una realtà che ci prepara a ricevere i sacramenti.
Tre sono i significati spirituali: un promemoria del nostro battesimo, un atto di purificazione spirituale e un richiamo alla croce di Cristo. In questo gesto ritroviamo il senso profondo della nostra appartenenza alla Chiesa ed è come porre il sigillo dell'amore di Dio su di noi, riconoscendo che tutto ciò che facciamo è reso possibile solo con il suo aiuto
La prossima volta che entreremo in chiesa e immergeremo le dita nell'acqua santa, possiamo farlo con una consapevolezza rinnovata. Non sarà più solo un'abitudine, ma un atto di fede profondo, che ci collega direttamente al giorno del nostro battesimo e ci ricorda chi siamo: figli di Dio, salvati dal sacrificio di Cristo e chiamati a vivere secondo il Vangelo.

Don Stefano

Fonte: Staggia

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